Comune di Santo Stefano del Sole Comune di Santo Stefano del Sole paese
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    La Chiesa Madre
 Sei qui: Il Comune I luoghi della Fede La Chiesa Madre
La Chiesa MadreLa Chiesa Madre si apre sulla Piazza del Sole. La struttura architettonica è semplice e pulita. Una scala di pietra irpina bianca, ampia quanto il sagrato, invita all’ingresso. La chiesa che oggi ammiriamo è costituita dalla navata centrale e dalla crociera, composta da due bracci laterali sormontati da un’ampia cupola. Inizialmente era composta dalla sola navata. I lavori per la costruzione iniziarono nel 1600 e terminarono nel 1605. Nel 1716 fu ampliata con la costruzione della crociera. I lavori ebbero fine nel 1719. Nel pavimento tre lastre di pietra chiudevano l’accesso ad altrettanti sepolcri. Il più prossimo all’Altare Maggiore era per i defunti appartenenti alla confraternita del SS Rosario, quello centrale per i poveri e quello più prossimo all’uscita per di defunti di morte violenta. Il campanile, a base esagonale fu costruito in epoca successiva sulla sinistra della chiesa. All’ampliamento del 1716 fecero seguito gli abbellimenti e gli arricchimenti. Il terreno di riporto dello scavo per l’ampliamento, fu utilizzato all’ingresso della chiesa per realizzare un ampio terrapieno (piazzale) oggi Piazza del Sole, ombreggiata da tre tigli secolari (piantati in occasione delle vittoriose battaglie napoleoniche durante la campagna italiana). Oggi al centro del soffitto ammiriamo un dipinto su tavola che rappresenta il martirio di Santo Stefano. Sugli altari ai lati della navata fanno bella mostra dipinti di scuola napoletana. Nei due bracci della crociera, furono costruiti due altari. Su quello destro fu collocata la statua di Santo Stefano, su quello sinistro quella di San Vito. La tradizione vuole che le due statue (a mezzo busto) fossero state trasportate da Serpico da parte dei primi Santostefanesi. Nel 1760 invece ebbero inizio i lavori per la costruzione della cupola. La volta fu ornata di stucchi ad opera del maestro napoletano Gaetano Amoroso. Di particolare pregio sono gli evangelisti posti negli intervalli tra le quattro arcate sotto il cornicione della cupola. Nello stesso anno fu messo in funzione l’organo utilizzato fino agli inizi del ‘900.


 
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